Tradizioni e leggende antiche - Briganti
La Maremma è stata per lungo tempo terra di briganti e di malefatte. Tutto ebbe inizio intorno ai primi anni dell’800, quando Leopoldo II di Lorena diede il via alla Bonifica del 1828, che prevedeva anche il ripopolamento, da parte dei condannati, di aree che, prima della bonifica, erano invivibili. Il grande divario tra ricchezza e povertà, insieme alla presenza di questi malfattori, portò inevitabilmente al manifestarsi del fenomeno sociale dei brigantaggio. La presenza e le attività dei briganti erano vissute dagli abitanti delle zone circostanti con sentimenti differenti, ad una parte della popolazione (quella benestante) suscitavano preoccupazione e spavento, mentre per le rappresentanze più povere erano simbolo di ribellione e speranza.
I briganti erano anche contadini e pastori divenuti duri per necessità di sopravvivenza, erano il simbolo della protesta del popolo contro le antiche e continue ingiustizie, ricevute negli anni precedenti. La storia dei briganti è la storia di una parte della Maremma, tanto che spesso la rappresentazione del più famoso brigante dell’epoca, Domenico Tiburzi, è riportata sulle etichette di bevande e di alimenti.